Paolo Jedlowski
professore, sociologo
Università della Calabria
Paolo Jedlowski (Milano, 1952) si è laureato in Filosofia all’Università Statale di Milano. Vive ad Arcavacata nei pressi dell’Università della Calabria, dove è professore ordinario di Sociologia. E’ stato research fellow alla Boston University, ha insegnato all’Università di Napoli “L’Orientale” e all’Università della Svizzera Italiana a Lugano. Si occupa di storia della sociologia, di teoria sociale e di sociologia della cultura. E’ stato vice-Presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia.
All’Università della Calabria ha fondato e dirige Ossidiana, Osservatorio sui processi culturali e la vita quotidiana, e ha coordinato per molti anni il Dottorato in Politica, Cultura e Sviluppo.
Dal 2010 è docente per la Scuola in abof di Philo nel percorso "Lo sguardo autobiografico".
E’ autore di diversi volumi sulla memoria collettiva, sulla narrazione e sull’esperienza nella contemporaneità. Oltre all’edizione italiana di alcuni classici della sociologia, ha curato un dizionario delle scienze sociali e ha pubblicato due manuali di storia del pensiero sociologico. Due suoi profili autobiografici sono compresi nel volume The Disobedient Generation, a cura di Alan Sica e Stephen Turner (University of Chicago Press, 2005) e in Tra esperienza e pensiero (intervista a cura di Barbara Grüning, “Quaderni di Teoria Sociale”, 2, 2023).
Tra i suoi libri: Memoria, esperienza e modernità (Franco Angeli 1989 e 2002); Il sapere dell'esperienza (Il Saggiatore 1994 e Carocci 2008); Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico (Carocci 1998 e 2009); Storie comuni. La narrazione nella vita quotidiana (Bruno Mondadori 2000 e Mesogea 2022); Un giorno dopo l’altro. La vita quotidiana fra esperienza e routine (Il Mulino, 2005); Il racconto come dimora. Heimat e le memorie d’Europa (Bollati Boringhieri, 2009), Memorie del futuro (Carocci 2017); Intanto (Mesogea 2020); Spaesati (con Massimo Cerulo, Il Mulino 2023).
Per il teatro ha scritto Smemoraz. Un monologo didattico, messo in scena dal teatro dell’Angolo di Torino.