Ha ancora senso oggi la parola “Dio”? Su Zoom

Incontro con Gabriella Caramore in dialogo con Romano Màdera. Su Zoom.

Si può crederci o non crederci, invocarla o bestemmiarla, studiarla o deriderla, ma nessuno può pensare che la parola “Dio” non abbia un peso immenso nel vocabolario della storia dell’umanità. 
La parola “Dio” ci interroga perché ha avuto effetti tanto vasti e profondi che lasciarla cadere in una “inerte sopravvivenza” rischia di accrescere la confusione inconsapevole e irresponsabile che continua a dilagare nel nostro mondo. 
È ancora possibile pronunciare sensatamente questa parola? È possibile liberarla dalle catene in cui le culture, le comunità religiose, i singoli individui l’hanno rinchiusa? 
Buber diceva che “non possiamo ridonare purezza alla parola ‘Dio’ e non possiamo lasciarla integra; possiamo però risollevarla da terra, e così com’è, macchiata e lacera, innalzarla sopra un’ora di grande angoscia”. 
Da qui prende avvio la riflessione appassionata di Gabriella Caramore, il suo tentativo di capire “se c’è un nucleo, un nervo che oggi si possa salvare dentro questa parola”.

Gabriella Caramore ha curato dal 1993 al 2018 Uomini e Profeti, la trasmissione di RAI Radio3 dedicata alla cultura religiosa in dialogo e a confronto con i saperi dell’umano e delle scienze naturali. L’archivio di Uomini e Profeti è una miniera straordinaria per chiunque voglia cercare parole significative sulle spiritualità di tutto il mondo. Tra i suoi scritti: La fatica della luce (2008), Come un bambino. Saggio sulla vita piccola (2013) e, con Maurizio Ciampa, Croce e resurrezione (2018). Il suo ultimo libro è La parola Dio, per Einaudi (2019).

Per partecipare a questo incontro su Zoom:
https://us02web.zoom.us/j/89573392694
ID Zoom: 895 7339 2694
Accesso libero e gratuito (senza iscrizione) fino a esaurimento posti - Massimo 100 partecipanti